Vini Zibibbo: storia e caratteristiche del vitigno patrimonio Unesco

Lo zibibbo è sia nome di un vitigno a bacca bianca, noto anche con il nome di Moscato d’Alessandria, sia il vino tipicamente dolce che se ne ricava. La parola “zibibbo” deriva dal termine arabo “zabib”, che significa “uvetta”. Un particolare interessante: la coltivazione di questo vitigno è stata dichiarata patrimonio dell’umanità Unesco nel 2014.

Secondo storia e testimonianze, lo zibibbo è un vitigno originario dell’Egitto – da qui la denominazione “Moscato d’Alessandria” – introdotto in Sicilia, in particolar modo nell’isola di Pantelleria, dagli arabi. Ad oggi, quasi tutta la produzione nazionale italiana si concentra ancora lì. Anche il particolare terrazzamento dei terreni fertili è di matrice araba, mentre autoctona è la coltivazione “a cordone speronato”, particolare sistema che sfrutta la potatura corta e che permette di ottenere raccolto maggiore durante il periodo della vendemmia.

La quantità di terreno coltivato è esigua, per questo il vino che se ne ricava, dolce e liquoroso come il Passito di Pantelleria, sono sempre più rarità. Il motivo sta in particolar modo nella difficoltà a trovare il terreno adatto per la coltivazione della vite, che deve essere aspro e con poche precipitazioni.

Le caratteristiche del vitigno

Lo zibibbo o Moscato di Pantelleria è un vitigno a foglia media, di solito trilobata, con grappolo molto voluminoso e dalla forma oblunga. Generalmente, l’acino d’uva è ovale e dispone di una buccia molto spessa, di un colore che va dal verde al giallo. Rispetto ad altre varietà, il vitigno di Zibibbo tende ad avere una maturazione piuttosto tardiva.

Non solo vino. L’uva dello zibibbo, infatti, oltre che per la nota vinificazione, può essere anche utilizzata per l’appassimento. Quella che ne esce è l’uva passa di Pantelleria, che lasciata al sole per due o tre settimane assume colore ambrato e un sapore molto zuccherino.

Colore e sapore

Dal vitigno si ottiene un vino dal colore giallo paglierino con riflessi dorati anche molto marcati; il vino è dolce e si contraddistingue per il grado alcolico molto elevato e un profumo caratteristico di vino passito. Il vitigno può essere utilizzato anche per la produzione di vino moscato e spumante, ma la sua destinazione d’origine è quella del vino passito.

  • inimitabile il colore del vino zibibbo, giallo paglierini con riflessi dorati caratteristici che lo rendono unico non solo al sapore, ma anche alla vista
  • il profumo è riconoscibile: si distinguono bene l’albicocca e le mandorle, anche i fiori d’arancio. In generale, si percepiscono note molto fruttate
  • il sapore è dolce: al palato è un vino morbido ma persistente, con retrogusto tipicamente aromatico.

Lo zibibbo ha la pregevole qualità di essere un vino che si abbina con molti piatti della tradizione culinaria italiana (e non solo). È ottimo se accompagnato con ogni tipo di pesce e crostacei, ma ben si sposa anche con formaggi freschi e stagionati. Trattandosi di un vino dolce, si accompagna al meglio con i dolci tipici della tradizione siciliana, e quindi con cassate, cannoli e paste di mandorla. È molto apprezzato anche in abbinamento con il gelato al pistacchio.

Prezzi dei vini Zibibbo

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